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Triangoli rettangoli - Triangoli e circonferenza - Triangoli qualunque

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Triangoli rettangoli


Le funzioni goniometriche sono state definite in due modi: partendo dalle relazioni tra i lati di un triangolo rettangolo, oppure partendo dalle coordinate di un punto sulla circonferenza goniometrica; le die definizioni sono equivalenti, infatti su tale circonferenza si possono individuare triangoli rettangoli, dai quali abbiamo ricavato tutte le proprietà e le relazioni viste.

In particolare possiamo riprendere la prima definizione, e scrivere in modo più efficace le relazioni tra i lati di un triangolo rettangolo generico.
Con riferimento alla figura 1, in cui α = π ⁄ 2 (ossia 90°, l'angolo retto), sappiamo che:

triangoli rettangoli
Figura 1
  • il seno di un angolo acuto è il rapporto tra il cateto opposto all'angolo e l'ipotenusa:
    sen (β) = b ⁄ a   e   sen (γ) = c ⁄ a
  • il coseno di un angolo acuto è il rapporto tra il cateto adiacente all'angolo e l'ipotenusa:
    cos (β) = c ⁄ a   e   cos (γ) = b ⁄ a.

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Teoremi


Da queste definizioni possiamo ricavare tutte le relazioni tra i lati e gli angoli, utilizzando le funzioni seno, coseno, tangente, cotangente; in particolar modo:

1° Teorema dei triangoli rettangoli

b = a · sen (β)
b = a · cos (γ)
c = a · sen (γ)
c = a · cos (β)
con le relative formule inverse.

2° Teorema dei triangoli rettangoli

b = c · tan (β)
b = c · cot (γ)
con le relative formule inverse.

Ricordiamo che l'altezza relativa all'ipotenusa divide un triangolo rettangolo in due rettangolini simili al triangolo inizale. Per cui possiamo applicare anche a questi triangoli i risultati precedenti, in particolare:

h = b · sen (γ)
h = b · cos (β)
h = c · sen (β)
h = c · cos (γ)


Questi risultati sono molto importanti in quanto collegano le proprietà degli angoli (viste nelle altre pagine) alle proprietà dei triangoli rettangoli, in particolare a semplici rapporti tra lati. Inoltre qualunque poligono può esser scomposto in triangoli rettangoli, di conseguenza molte proprietà dei poligoni sono riconducibili ai triangoli rettangoli.

Esempio 1. Determiniamo i lati e gli angoli mancanti del triangolo rettangolo in figura 1 (in alto), sapendo che l'ipotenusa vale 20cm e che un angolo acuto è π/3.

Dati.
ipotenusa:   a = 20cm
angolo retto:   α = π/2
angolo acuto:   β = π/3
angolo acuto:   γ = incognita
cateto 1:   b = incognita
cateto 2:   c = incognita

Svolgimento. Se conosciamo un angolo acuto, possiamo immediatamente calcolare l'altro, in quanto sono tra loro complementari:

β + γ = π/2

γ = π/2 − β

γ = π/2 − π/3

γ = π/6

Ora possiamo calcolare i due cateti, usando i teoremi.
Poiché il cateto b è opposto all'angolo β dobbiamo usare il seno di β:

b = a · sen (β)

b = 20cm · sen (π/3)

b = 20cm · √3/2

b = 10√3cm

Invece il cateto c è adiacente all'angolo β dobbiamo usare il coseno di β:

c = a · cos (β)

c = 20cm · cos (π/3)

c = 20cm · 1/2

c = 10cm

Conclusione: l'angolo γ è ampio π/6, e i due cateti sono lunghi 10√3cm e 10cm.

Osservazione: per determinare i due cateti avremmo potuto anche utilizzare il seno e il coseno di γ, ma in tal caso avremmo dovuto invertire le formule.

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