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Introduzione - Regole di derivazione - Derivabilità - Punti stazionari

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Punti stazionari


Si chiamano punti stazionari quei punti in cui la funzione ha la tangente orizzontale. Più precisamente:

Un punto stazionario è un punto in cui la funzione è continua e derivabile, e in cui la derivata prima vale zero.

Quindi per individuare i punti stazionari, è necessario trovare i punti che verificano l'equazione:

ƒ ' (x) = 0

Esempio 4 – 1ª parte. Calcoliamo gli eventuali punti stazionari della funzione:

ƒ(x) = x³ − 3x

Svolgimento. Il Dominio della funzione è tutto ℝ poiché la funzione è polinomiale.
La derivata è:

ƒ '(x) = 3x² − 3

Troviamo quindi gli zeri della derivata, risolvendo l'equazione associata:

3x² − 3 = 0

3(x − 1)(x + 1) = 0

Le soluzioni sono x = +1 e x = −1; sostituendo nella funzione i valori trovati, otteniamo i punti: A (+1; −2) e B(−1; +2).

Conclusione: i punti stazionari della funzione sono:

A (+1; −2)   e   B(−1; +2).

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Intervalli di monotonia


Studiare gli intervalli di monotonia di una funzione qualunque, vuol dire determinare per quali intervalli delle x la funzione sia crescente e per quali sia decrescente (vedi funzioni monotone).
Tale studio può esser fatto studiando il segno della derivata prima, mediante la disequazione.

ƒ ' (x) > 0

Utilizzando la tabella per lo studio del segno (in modo simile alla funzione iniziale) con le seguenti considerazioni:

  • se ad un intervallo corrisponde un risultato positivo (+) allora in tale intervallo la funzione è crescente, e si scrive una freccia verso l'alto (↗)
  • se ad un intervallo corrisponde un risultato negativo (−) allora in tale intervallo la funzione è decrescente, e si scrive una freccia verso il basso (↘)

Esempio 4 – 2ª parte. Determiniamo gli intervalli di monotonia della funzione precedente:

ƒ(x) = x³ − 3x

Svolgimento. La derivata, calcolata in precedenza, è:

ƒ '(x) = 3x² − 3x

Studiamo il segno della derivata, risolvendo la disequazione:

3x² − 3x > 0

Essendo una disequazione di secondo grado possiamo risolverla in vari modi; usando le scomposizioni otteniamo:

3(x − 1)(x + 1) > 0

Studiamo separatamente i tre fattori, quindi riportiamo i risultati nella tabella.

x :   −1   +1  
(3) + + + + +
(x−1) 0 + + +
(x+1) 0 +
ƒ '(x) + 0 0 +
ƒ (x)

Conclusione: dalla tabella si osserva che la funzione sia crescente prima di −1 e dopo di 1, mentre sia decrescente tra −1 e 1.

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Classificazione dei punti stazionari


I punti stazionari di una funzione possono esser di 4 tipi:

  • punto di massimo – se prima di esso la funzione è crescente (↗) e dopo di esso è decrescente (↘). Un punto di massimo ha la y maggiore di quelle di tutti i punti vicini della funzione.
  • punto di minimo – se prima di esso la funzione è decrescente (↘) e dopo di esso è crescente (↗). Un punto di minimo ha la y minore di quelle di tutti i punti vicini della funzione.
  • flesso ascendente a tangente orizzontale – se prima di esso e dopo di esso la funzione è crescente (↗).
  • flesso discendente a tangente orizzontale – se prima di esso e dopo di esso la funzione è decrescente (↘).

Esempio 5. Determiniamo i punti stazionari e gli intervalli di monotonia della funzione:

ƒ(x) = x² − 4x + 3

Svolgimento. Tale funzione rappresenta una parabola, il suo dominio è tutto ℝ essendo una funzione polinomiale.
La derivata è:

ƒ '(x) = 2x − 4

Troviamo quindi gli zeri della derivata, risolvendo l'equazione associata:

2x − 4 = 0

2x = 4

x = 2

Sostituendo nella funzione iniziale il valore trovato (x = 2), otteniamo il punto stazionario: A (+2; −1).

Con calcoli simili studiamo il segno della derivata, studiando la disequazione:

2x − 4 > 0

2x > 4

x > 2

Essendo una disequazione di primo grado è presente un solo fattore; riportiamo il risultato nella tabella.

x :   +2  
ƒ '(x) 0 +
ƒ (x)

Conclusione:la funzione è decrescente prima di 2 e crescente dopo di 2, per cui il punto A (+2; −1) trovato prima è un punto di minimo.

Osservazione: questo risultato si accorda con un normale studio della parabola, in quanto il punto trovato non è altri che il vertice; essendo la parabola con la concavità verso l'alto (sorridente) è ovvio che il vertice sia un punto di minimo.


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