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Introduzione - Propagazione - Cal. specifico - Cal. molare - Passaggi di stato

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Calore molare


Possiamo studiare la capacità termica anche in relazione alla quantità di sostanza di un corpo, definendo la seguente grandezza: il calore specifico molare, o semplicemente calore molare.

Il calore molare (cm) di un corpo è il rapporto tra la sua capacità termica e la sua quantità di sostanza.

Il calore molare si misura in J/(mol·K) e indica la quantità di energia da fornire a una mole di sostanza per ottenere una variazione di temperatura di 1K.
La capacità termica quindi si riscrivere anche:

C = n · cm

Essendo n il numero di moli della sostanza. Quindi la legge fondamentale della calorimetria diventa:

Q = n · cm · ΔT

Uguagliando le due formule per calcolare la capacità (questa formula e quella con il calore specifico), otteniamo:

cm · n = cs · m

da cui, dividendo entrambi i membri per n:

cm = cs · m ⁄ n

Ricordando che: massa (in grammi) = massa molare × numero di moli, possiamo sostituire e semplificare, ottenendo:

cm = cs · mmol · 10−3

Dove mmol è a massa molare; dal momento che il calore specifico è in chilogrammi, è stato necessario dividere per mille.

Nella seguente tabella sono elencati i calori molari per gli elementi più comuni:

Elemento cm (J·mol−1·K−1)
Alluminio 23,7
Argento 31,6
Azoto 14,5
Elio 20,8
Ferro 25,1
Idrogeno 14,4
Mercurio 27,9
Oro 25,4
Ossigeno 14,7
Piombo 26,7
Rame 24,5

Osservazione: i calori molari non variano coerenemente con i calori specifici, in quanto dipendono dal numero atomico degli elementi: ad es. l'idrogeno ha un altissimo calore specifico, ma un bassissimo calore molare, avendo numero atomico 1; al contrario il mercurio ha un calore specifico relativamente basso, ma un alto calore molare, avendo numero atomico 200,6.

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Calore molare nei gas


Nei gas il calore molare non è costante, ma varia a seconda del tipo di legame atomico e del tipo di trasformazione che si svolge (vedi trasformazioni dei gas); possiamo tuttavia definire due casi in cui esso rimane costante:

  • Calore molare a pressione costante: cp
  • Calore molare a volume costante: cv

Essi hanno un valore commensurabile con la costante R dei gas perfetti, infatti:

cp − cv = R

I valori che si osservano sono:

gascpcv
Monoatomico5R ⁄ 23R ⁄ 2
Biatomico7R ⁄ 25R ⁄ 2
In generale(ξ+2) R ⁄ 2ξ R ⁄ 2

Dove ξ è il numero di gradi di libertà delle molecole del gas: dalla tabella si capisce che ξ = 3 per i gas monoatomici, ξ = 5 per i gas biatomici.
Nel caso dei gas, la legge della calorimetria si può scrivere per trasformazioni a volume o a pressione costanti:

Legge della calorimetria nei gas

a pressione costante:   Q = n · cp · ΔT

a volume costante:   Q = n · cv · ΔT

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